Criminalità e usura, da Latina e Pomezia due vicende inquietanti

Arresti a Latina, un agguato a Pomezia.

È quanto accaduto nelle ultime ore e denunciato dall'associazione Codici, impegnata da anni in un'attività di assistenza delle vittime di usura.

A Latina la Polizia ha seguito 15 arresti nel clan Ciarelli. I reati contestati sono estorsione, truffa, violenza privata, danneggiamento e lesioni, reati aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolazione mafiosa. Impegnata da anni in un’attività di contrasto all’usura e di difesa della legalità, Codici ha predisposto un esposto alla Procura al fine di tutelare le vittime.

“Uno dei primi aspetti che merita una riflessione – osserva Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – è il fatto che in molti casi le vittime non hanno denunciato per timore di rappresaglie, anche sulla scia delle minacce ricevute perfino su Facebook. Parliamo di cittadini, imprenditori e professionisti, terrorizzati a tal punto da cambiare le proprie abitudini di vita. La magistratura e le forze dell’ordine fanno il loro lavoro, ma il resto delle istituzioni latita e non dà alcuna garanzia di protezione. Non sono situazioni facili. La paura è comprensibile, ma bisogna denunciare, perché solo così si può sconfiggere la criminalità. Altro aspetto inquietante che emerge da questa vicenda è il fatto che il clan aveva allungato i suoi tentacoli sul territorio di Latina e della provincia pontina. È l’ennesima dimostrazione di quanto sia diffusa la minaccia dell’usura. Siamo pronti a fare la nostra parte anche in questa vicenda, saremo in Tribunale per difendere le vittime”.

A Pomezia, invece un imprenditore, nel 2020 vittima di usura, ha subito un attentato dai contorni inquietanti. Parliamo dell’imprenditore che martedì sera a Pomezia, a sud di Roma, si è visto esplodere alcuni colpi di arma da fuoco davanti casa da un malvivente, che è riuscito a mettere in fuga sparando a sua volta con la pistola, regolarmente detenuta. Un caso su cui interviene l’associazione Codici, richiamando in particolare l’attenzione delle istituzioni.

“Un episodio molto grave – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – perché parliamo di una persona che è stata vittima di usura. All’epoca, era il 2020, contribuì anche all’arresto dello strozzino. Una brutta storia, che purtroppo non è un caso isolato. Negli ultimi anni, complice la pandemia, sempre più persone sono finite in una situazione estremamente delicata sul piano economico. Le richieste di aiuto per casi di sovraindebitamento, ad esempio, sono in aumento. Dobbiamo considerare che il passo successivo al sovraindebitamento spesso è l'usura. Serve un impegno maggiore da parte delle istituzioni. Il lavoro di forze dell’ordine e magistratura è encomiabile, mentre dalle istituzioni si nota un’assenza grave. Bisogna colmare questa lacuna. I cittadini devono sentire la vicinanza delle istituzioni, concreta, non a parole”. 

Da anni l’associazione Codici è impegnata con un’attività di sostegno e di assistenza alle vittime di usura ed alle persone che si trovano in una condizione di sovraindebitamento, attraverso anche l’azione degli Sportelli Antiusura e Antiracket. In caso di difficoltà è possibile contattare l’associazione Codici al numero 06.55.71.996 oppure all’indirizzo e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..