Riflessioni sulla Giornata Mondiale dell'Ambiente

Accademia Kronos, erede di Kronos 1991, uno tra i più antichi movimenti ambientalisti italiani (nato a Torino nel 1969), e una organizzazione green più recente, ma molto combattiva: “Ecoitaliasolidale”, hanno tirato le somme su quanto i governi del pianeta hanno fatto per la salvaguardia dell’ambiente naturale e per la mitigazione climatica dal 1970 ad oggi.

Ne è uscito un quadro desolante nonostante  importanti summit, impegni e accordi internazionali a partire dalla famosa “Dichiarazione di Mentone” del 1970, e poi a seguire nel 1972 con la conferenza dell’ONU a Stoccolma, e ancora con il famoso summit di Rio de Janeiro del 1992, dove fu coniata la frase: “Lo sviluppo sostenibile”, poi il Protocollo di Kyoto sul clima del 1997 e, infine, l’accordo di Parigi sul clima del 2015.

In tutto questo tempo e con i grandi accordi internazionali avremmo potuto fare qualcosa di più, ad esempio interrompere la devastazione delle foreste pluviali del pianeta, evitare di trasformare  gli oceani in pattumiere raccogli plastica, bloccare l’avanzate dei deserti, riportare i valori dell’anidride carbonica(CO2), uno dei maggiori gas serra insieme al Metano, all’inizio del 1900 quando la concentrazione di CO2 era all’incirca di 280 ppm, mentre oggi stiamo superando i 420 ppm di concentrazione e, secondo gli scienziati, ci stiamo avvicinando “alla sindrome di Venere” dove in questo pianeta le temperature superano i + 400° di calore, fenomeno questo dovuto all’altissima concentrazione di gas serra nell’atmosfera di Venere. Insomma avremmo potuto fare qualcosa di più per garantire alle future generazioni di vivere in un pianeta pulito, verde e respirabile, invece ci siamo riempiti di impegni scritti dai grandi della Terra che a stento qualcuno è riuscito a rispettare e poi ci siamo incartati in leggi e leggine a volte in contraddizione tra di loro. In tutto questo però quello che è più allarmante è l’assurda lentezza per applicare provvedimenti capaci di salvare il pianeta dal totale degrado ambientale e da futuri sconvolgenti climatici indotti proprio dai cambiamenti climatici. Gli scienziati, quelli liberi da vincoli con le multinazionali dei combustibili, del legname pregiato, dei fitofarmaci e della carne animale per uso alimentare, ci dicono che ormai è troppo tardi per bloccare questa folle corsa verso la catastrofe ecologica globale, al limite dobbiamo organizzarci ad accettare l’adattamento, e questo perché  la macchina del clima si è attivata autonomamente e come un volano non si fermerà più, anche se da domani cessassero tutte le immissioni di gas serra nell’atmosfera.

Questo è il quadro che le due associazioni hanno purtroppo intravvisto da qui al futuro “prossimo venturo”.  A questo punto dobbiamo chiederci cosa avranno da dire o da maledire le prossime generazioni che accuseranno noi adulti di aver fatto poco o niente per evitare di trasformate la Terra  in un ambiente sempre meno vivibile.

Quello che oggi ci lascia più perplessi e amareggiati è che organismi istituzionali che dovrebbero garantire condizioni di vivibilità migliori per le future generazioni, invece prediligono sostenere chi per fini di mero profitto personale continua ad alterare l’ambiente naturale. E’ di questi giorni la decisione del TAR del Lazio di aver dato torto a noi ambientalisti contrari all’istallazione di pannelli fotovoltaici a pochi centimetri dal suolo, negando al suolo agricolo di produrre frutta e verdura e autorizzare invece in centinai di ettari di suolo fertile dell’Alto Lazio l’istallazione di una muraglia di pannelli fotovoltaici. Accademia Kronos e Ecoitaliasolidale non sono contrari all’istallazione dei pannelli solari, anzi!! Hanno sempre sostenuto l’uso delle rinnovabili contro i combustibili fossili, ma questo non vuol dire coprire la fertile terra, con inevitabile modificazione del microclima locale. I pannelli fotovoltaici per tutti gli ambientalisti della Terra non debbono alterare la funzione dei suoli agricoli, debbono essere istallati su edifici, capannoni o tralicci capaci di non danneggiare le attività agricole per la produzione delle derrate alimentari.

Per le due associazioni la transizione ecologica non deve comunque produrre situazioni dannose all’ambiente naturale come l’istallazione dei pannelli fotovoltaici sui suoli fertili, né autorizzare la nascita di pale eoliche in aree dove per circa 12 mesi l’anno il vento risulta scarso o inesistente. La transizione ecologica deve invece aprire con acume e serietà  la strada verso il vero sviluppo sostenibile, ma ancora di più responsabile e questo a beneficio non di pochi “speculatori o sciacalli del verde e del clima”, ma di tutta la futura generazione umana.

A tal proposito Accademia Kronos e il Dipartimento di Chimica dell’Università La Sapienza il 10 settembre prossimo daranno vita, attraverso un primo corso sperimentale, ad una nuova figura professionale che dovrà operare in tutti i comuni d’Europa per condurci con sicurezza verso  adattamento ai cambiamenti climatici. Questa per gli ambientalisti è la prima concreta risposta per cercare, se non di fermare, ma almeno di attenuare i futuri fenomeni negativi legati ai cambiamenti climatici che purtroppo, non illudiamoci, vedremo crescere e sopportare anno dopo anno.

 

Piergiorgio Benvenuti – Presidente Italiaecosolidale

Ennio La Malfa – Fondatore di Accademia KRONOS