Sixthcontinent, scatta la querela per Mr Politi

Un messaggio lesivo ed intimidatorio.

È quello pubblicato ieri sera da Fabrizio Politi, fondatore di Sixthcontinent, nella pagina Social del sito internet dell'azienda.

La multa della discordia


Con l'account "Mr Politi", il manager si è scagliato contro uno degli aderenti alla class action avviata dalle associazioni Codici e Aeci, aderenti alla Federazione Consumatori Italiana con Aiace e Konsumer, per tutelare i clienti della società attiva nel settore e-commerce, oggetto di una multa da 4 milioni di euro da parte dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per condotte ingannevoli e aggressive. Proprio un post sull'argomento ha scatenato la reazione a dir poco scomposta del manager.

Il racconto del consumatore


"Ho commentato un messaggio di Mr Politi – racconta Gennaro Brancato, consumatore aderente alla class action – in cui annunciava un'iniziativa della società contro la sanzione dell'Antitrust. La sua risposta mi ha lasciato basito. Mi chiedo come si possa accusare un ragazzo di 40 anni di aver danneggiato gravemente un'azienda ed i suoi clienti. Sinceramente sono rimasto senza parole, essendo stato in passato anche uno dei primi che credeva fortemente nella piattaforma".

Il messaggio di Mr Politi


Questo il testo del messaggio pubblicato da Mr Politi:

Gennaro Brancato, tu sei la causa di enormi danni economici agli utenti virtuosi, non hai neanche vergogna a presentarti qui, ma la gente presto saprà. Hai ottenuto i tuoi 50 minuti di celebrità sulle tasche di molte persone, goditeli perché dopo ci sarà la vergogna e l'oscurità.

Scatta la querela


Immediato l'intervento delle associazioni Codici e Aeci. "Stiamo predisponendo una querela per diffamazione – annunciano Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici, ed Ivan Marinelli, Presidente di Aeci – le parole di Mr Politi sono altamente lesive nei confronti di un aderente alla class action che abbiamo avviato per tutelare i consumatori. Quanto scritto dal fondatore di Sixthcontinent è gravissimo e ne dovrà rispondere, così come la società dovrà rispondere del suo operato, alla luce del verdetto netto dell'Antitrust".