Un'altra pubblicità è possibile

Una presa d’atto della delicatezza del tema e dell’importanza di affrontarlo nel modo giusto, per tutelare i consumatori.

Si può riassumere così la risposta alle diffide inibitorie inviate nelle settimane scorse dall’associazione Codici alla società ed ai tre influencer finiti sotto la lente d’ingrandimento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nell’ambito di un’istruttoria per presunta pubblicità occulta legata all’utilizzo di un prodotto che, di fatto, promuove il tabagismo.

“Così come denunciamo il comportamento scorretto di aziende e privati ai danni dei consumatori – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – riteniamo giusto e doveroso segnalare i casi in cui dalla controparte arrivano invece risposte positive. E questo è il caso. La società Bat Italia, chiamata in causa per la campagna pubblicitaria di un prodotto per il tabacco riscaldato, ci ha comunicato di essersi immediatamente adoperata per la rimozione delle pagine/foto contestate. Una decisione che apprezziamo e per la quale rivolgiamo il nostro plauso alla Bat Italia, che ha dimostrato di aver compreso la delicatezza della questione”.

“Con la nostra iniziativa – spiega Carmine Laurenzano, avvocato di Codici – abbiamo voluto richiamare l’attenzione sulle conseguenze che può avere la pubblicità veicolata tramite i social. Gli influencer esercitano un potere non indifferente sugli utenti, con tutti i pro e i contro del caso, visto che parliamo di un pubblico composto prevalentemente da giovani. Quando si fa pubblicità, oltre a farlo in maniera corretta facendo capire ai consumatori che il messaggio è appunto uno spot, è bene prestare attenzione, ancor di più se di mezzo c’è la salute. Siamo contenti della risposta fornita dalla società, ci fa piacere che da parte di uno degli influencer ci sia stato un intervento per rimuovere ogni riferimento potenzialmente rischioso e ci auguriamo che anche gli altri facciano altrettanto. Continueremo a monitorare la situazione della pubblicità nei social al fine di tutelare i consumatori, soprattutto quando viene coinvolta la salute, che un prodotto legato al tabacco non aiuta certo a proteggere. Un primo risultato lo abbiamo raggiunto, come dimostra questa vicenda, che ci auguriamo serva da insegnamento ad altri influencer, che tra un post e l’altro potrebbero anche trovare qualche secondo per pubblicare un messaggio di sensibilizzazione per i propri follower, iniziando ad esempio proprio dalla lotta al tabagismo, ricordando la Giornata mondiale senza tabacco celebrata appena un mese fa, lo scorso 31 maggio”.