Codici: esposto su un caso sospetto di malasanità all’ospedale Fazzi di Lecce
Con un esposto alla Procura di Lecce, l’associazione Codici interviene sul presunto caso di malasanità che si sarebbe verificato nel febbraio scorso all’ospedale Vito Fazzi di Lecce.
Quattro medici del Pronto Soccorso del nosocomio ed altrettanti sanitari dello stesso reparto, stando a quanto riportato dagli organi di informazione, compaiono nel fascicolo di indagine affidato al Sostituto Procuratore di Lecce per quanto accaduto ad una donna di 69 anni, colpita da aneurisma cerebrale dopo aver atteso per oltre 6 ore di essere visitata dai medici e ricoverata in coma vegetativo presso una clinica privata.
“Gli aspetti da chiarire sono diversi – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – e bisogna capire se è stato fatto tutto il necessario per curare in maniera efficace la paziente. Ci sono diverse ombre sull’assistenza fornita alla donna. Ci riferiamo al primo intervento del 118 ed alle due visite in Pronto Soccorso, fino alla fatidica attesa di oltre 6 ore. Modi e tempi inaccettabili. Non possiamo dire se sia un caso di malasanità, di sicuro è doveroso fare piena luce su quanto accaduto”.
Stando alla ricostruzione dei familiari, la donna avrebbe accusato forti mal di testa mentre si trovava in casa di una delle figlie. Richiesto l’intervento del 118, gli operatori avrebbero eseguendo i controlli del caso per poi rientrare in sede senza disporre accertamenti. Le condizioni della 69enne non sono migliorate, tanto da essere portata due volte al Pronto Soccorso dell’ospedale Fazzi di Lecce: nella prima circostanza sarebbe stata rimandata a casa con la prescrizione di una terapia blanda, mentre nella seconda avrebbe avuto un attacco di vomito durante la lunga attesa di oltre 6 ore, culminata nella notte in un intervento d’urgenza.
L’associazione Codici è impegnata in un’attività legale contro la malasanità. È possibile segnalare errori medici o inefficienze nell’assistenza telefonando al numero 065571996 o scrivendo all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..