Codici: la Cassazione conferma la responsabilità dei sanitari nella tragica morte di Valeria Lembo
Da cura a veleno letale. Una cifra di troppo, la somministrazione di 90 milligrammi di Vinblastina invece che 9, ha determinato la morte di Valeria Lembo, la mamma morta di malasanità il 29 dicembre del 2011, il giorno dopo il suo compleanno.
La tragedia consumatasi al Policlinico di Palermo è finita in aula, dove l’associazione Codici, in qualità di parte civile, si è battuta affinché venisse fatta giustizia. Ieri sera, a poche ore dalla prescrizione, la terza sezione della Cassazione ha respinto i ricorsi degli imputati. L’ex Primario del Reparto di Oncologia del Policlinico Sergio Palmeri è stato condannato a 3 anni, l’Oncologa Laura Di Noto a 2 anni e 3 mesi, per lei i giudici hanno deciso di annullare con rinvio soltanto l’aspetto legato alle pene accessorie, e l’allora specializzando Alberto Bongiovanni a 3 anni e 5 mesi. Unica assolta è l’infermiera Clotilde Guarnaccia.
“Una catena incredibile di errori – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – è costata la vita ad una giovane mamma. Sottoposta ad un ciclo di chemioterapia, dopo che le era stato diagnosticato un linfoma di Hodgkin, le fu somministrato un farmaco in una quantità che sorprese perfino le infermiere, che non sapevano come comportarsi con un dosaggio così abnorme da non essere disponibile nemmeno in farmacia. Ci aspettavamo pene più severe, anche per come i sanitari gestirono la situazione. Mentre Valeria Lembo moriva tra atroci dolori, i genitori hanno raccontato che un primo momento non ricevettero alcuna notizia, mentre successivamente gli fu riferito che la figlia aveva avuto un’indigestione. Errori clamorosi e vergognosi, eppure riteniamo che non ci voleva molto per rendersi conto che quel 90 era frutto di uno sbaglio, che era una dose eccessiva per quel farmaco. Il processo è stato lungo e ha avuto momenti non facili. Finalmente è arrivata la sentenza della Cassazione, che sicuramente non è sufficiente ad alleviare l’enorme dolore per la tragica morte di Valeria Lembo, ma almeno ha evitato la beffa della prescrizione”.