L’associazione Codici, in aula in qualità di parte civile insieme al Forum delle Associazioni Antiusura, commenta la sentenza emessa dal Gup di Roma nel primo pomeriggio di oggi nel processo con rito abbreviato legato alla tentata estorsione, aggravata dal metodo mafioso, ai danni dell’imprenditrice Barbara Mezzaroma.
Con un esposto alla Procura l’associazione Codici è intenzionata a fare la propria parte nella vicenda che ha portato all’esecuzione di quattro misure cautelari nei confronti degli appartenenti ad una famiglia sinti di Sora (Frosinone).
OpenAI, la società statunitense che gestisce ChatGPT, ha fatto pervenire al Garante per la protezione dei dati personali una nota nella quale illustra le misure introdotte in ottemperanza alle richieste dell’Autorità contenute nel provvedimento dello scorso 11 aprile, spiegando di aver messo a disposizione degli utenti e non utenti europei e, in alcuni casi, anche extra-europei, una serie di informazioni aggiuntive, di aver modificato e chiarito alcuni punti e riconosciuto a utenti e non utenti soluzioni accessibili per l’esercizio dei loro diritti.
Padri separati trattati come bancomat.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deliberato di adottare misure cautelari nei confronti di Meta Platforms Inc., Meta Platforms Ireland Limited, Meta Platforms Technologies UK Limited e Facebook Italy S.r.l. (di seguito, Meta) nell’ambito dell’istruttoria avviata il 4 aprile per presunto abuso di dipendenza economica nei confronti di Siae nella negoziazione avente ad oggetto la stipula della licenza d’uso, sulle proprie piattaforme, dei diritti musicali.
Indagini lunghe, durate oltre 3 anni, che hanno prodotto risultati importantissimi.
Una storia delicata. Una vicenda da trattare con la massima cautela, viste le sofferenze che si porta dietro una separazione ed il peso del clamore mediatico che sta avendo in virtù del coinvolgimento di due personaggi famosi.
A seguito del provvedimento di limitazione provvisoria del trattamento, adottato dal Garante per la protezione dei dati personali lo scorso 30 marzo nei confronti di ChatGPT, gestita dalla società statunitense OpenAI, i Garanti della privacy europei, riuniti nel Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB), hanno deciso di lanciare una task force su ChatGPT.