Codici: per mesi tra ospedali e centri riabilitativi fino al decesso, esposto in Procura per fare chiarezza sul calvario del 76enne di Agropoli

Visite, ricoveri, problemi continui, fino ad arrivare al tragico epilogo.

Il decesso di un 76enne di Agropoli dopo un calvario durato mesi è finito all’attenzione della Procura della Repubblica di Nocera Inferiore, a cui ha deciso di rivolgersi anche l’associazione Codici con un esposto volto a fare chiarezza sull’accaduto.

“Una vicenda allucinante – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – un’odissea tra ospedali durata per mesi, interminabile e tutta da spiegare, come giustamente hanno chiesto i familiari nella denuncia presentata ai Carabinieri”.

Il calvario del 76enne ha inizio addirittura a marzo, quando si sottopone ad una visita prericovero in seguito ad alcuni esami specialistici ad Agropoli. Per l’uomo viene previsto un intervento chirurgico alla valvola aortica, fissato ad aprile ma poi spostato a giugno presso l’ospedale San Carlo di Potenza. In seguito all’operazione sarebbero emerse una serie di complicazioni che sarebbero sfociate nei mesi successivi in un andamento altalenante delle condizioni del paziente, costretto ad una serie di ricoveri in centri riabilitativi di Potenza, Eboli e Roccapiemonte, intervallati da ricoveri in ospedale a causa del peggioramento dello stato di salute.

“Quello che colpisce, innanzitutto, è il tempo trascorso dal paziente tra una struttura e l’altra – afferma Giacomelli – oltre all’attesa per l’operazione iniziale. Tra i compiti della nostra associazione c’è anche quello della tutela dei diritti dei malati. Un’azione che portiamo avanti da anni, occupandoci anche di casi di malasanità, che non sono così rari come si vuol far pensare. In questo periodo segnato dall’emergenza Covid se n’è parlato di meno, ma questo non significa che la situazione sia migliorata. Quanto accaduto al paziente 76enne di Agropoli merita approfondimenti e confidiamo nell’operato della magistratura affinché faccia piena luce su questa vicenda”.