Coronavirus, estensione dello Smart Working in caso di quarantena dei figli

La misura riguarda, come nel caso dei congedi da Covid-19, sia i dipendenti pubblici che privati.

Coronavirus, Smart Working più ampio in caso di quarantena dei figli

La nuova formulazione della norma estende, in sostanza, il diritto alla fruizione dello smart working per i genitori lavoratori dipendenti per il periodo corrispondente alla durata della quarantena del figlio con meno di 14 anni convivente.

Ma la novità più importante appena introdotta nel disegno di legge di conversione del dl n. 104/2020 approvato in prima lettura dall'Aula del Senato stabilisce infatti che il genitore lavoratore dipendente potrà accedere allo smart working non solo se il figlio è stato posto in quarantena a seguito di un contagio da COVID-19 avvenuto nel plesso scolastico.

La norma va a modificare l'articolo 5 del Dl n. 111/2020.

Infatti la versione rimodula dell'articolo 5 del decreto estende tale diritto anche ai contagi avvenuti in palestra, piscina, al corso di musica o inglese.

Quindi d'ora in poi saranno considerati ai fini del diritto allo smart working anche i contagi avvenuti durante lo svolgimento di:

  • attività sportive di base
  • attività motoria in centri sportivi, palestre, piscine, circoli sportivi, pubblici e privati
  • nonché dentro strutture regolarmente frequentate per lezioni musicali e linguistiche.


Ma attenzione: tuttavia, i genitori lavoratori dipendenti non potranno accedere, in alternativa allo smart working, al congedo retribuito al 50% (che resterà accessibile solo per il contagio scolastico).

Il diritto copre l'intero periodo di quarantena purché compreso tra il 9 settembre ed il 31 dicembre 2020.

Nessuna novità, come abbiamo anticipato, riguardo alla facoltà, alternativa allo smart working, di fruire del congedo covid-19 retribuito al 50%: le regole attuali restano immutate (maggiori informazioni in questo articolo).