Tosap, disciplina e ambito di applicazione della tassa

Vediamo in cosa consiste attraverso un breve excursus normativo.

Che cos’è la TOSAP?

Con il termine TOSAP si fa riferimento alla Tassa per l’Occupazione di Spazi ed Aree Pubbliche, ovvero un tributo, a favore dei Comuni e delle Province, che riguarda le occupazioni di qualsiasi natura effettuate sui beni appartenenti al demanio e al patrimonio indisponibile dei Comuni e delle Province, ovvero appartenenti a privati, sui quali risulti costituita, ai sensi di legge, servitù di pubblico passaggio.

La TOSAP è stata introdotta dal Decreto Legislativo n. 507/1993.

Nello stesso anno, il D. Lgs. n. 566/1993 ha apportato alcune modifiche al decreto che istitutiva la tassa, abrogandone alcuni articoli. Successivamente, con l’art. 51 del D. Lgs. n. 446/1997 si abolivano del tutto le tasse sulle concessioni comunali, poi reintrodotte dalla L. n. 448/1998 (art.31).

Pertanto, il novellato art. 63 del D.Lgs. n.446/1997, che disciplina il canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche, ribadisce che gli enti territoriali minori possono non applicare la Tosap e decidere con regolamento che i soggetti che beneficino di uno spazio pubblico possano pagare un canone di natura privatistica.

Chi riguarda?

La TOSAP è dovuta dal titolare dell’atto di concessione o autorizzazione o, in mancanza, dall’occupante di fatto. L’utilizzo del suolo pubblico, pertanto, deve essere fatto nel proprio esclusivo interesse.

Si noti che al pagamento della tassa sono obbligati non solo le persone fisiche o giuridiche che materialmente effettuano l’occupazione del suolo pubblico, ma anche gli enti o imprese che utilizzano apposite infrastrutture per lo svolgimento di un servizio di pubblica utilità.

La disciplina di legge si riferisce a:

  • occupazioni di strade, piazze, mercati, o altri beni appartenenti al demanio o al patrimonio indisponibile di comuni, province e città metropolitane,
  • nonché di spazi soprastanti o sottostanti il suolo pubblico (comprese quelle attuate mediante condutture o impianti di servizi pubblici)
  • o aree private soggette a servitù di pubblico passaggio.

Inoltre, vengono sottoposte al prelievo anche le occupazioni aventi una durata inferiore ad un anno. Mentre si escludevano quelle occasionali, che avevano una durata non superiore rispetto a quanto stabilito dal regolamento di polizia locale.

Per quanto riguarda l’oggetto dell’imposizione, ovvero l’OCCUPAZIONE, esso è costituito dal beneficio di cui si giova il contribuente tramite l’utilizzo di uno spazio che viene sottratto all’uso collettivo.

Cosa cambia dal 1 Gennaio 2021

A decorrere dal 1° gennaio 2021, ai sensi della legge di Bilancio per l’anno 2020, è stato istituito il nuovo canone patrimoniale di concessione, denominato comunemente “Canone Unico” (che si riferisce in generale alle occupazioni di suolo pubblico), che sarà adottato dai comuni, dalle province e dalle città metropolitane.

Il Canone Unico Patrimoniale, nello specifico, per effetto della legge sopra citata, sostituisce:

  • la tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (TOSAP)
  • ed il canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (COSAP)
  • l’imposta comunale sulla pubblicità e il diritto sulle pubbliche affissioni (ICPDPA)
  • ed il canone per l’installazione dei mezzi pubblicitari (CIMP)
  • infine il canone di cui all’art. 27, commi 7e 8, del D. Lgs. 30 aprile 1992, n. 285 (codice della strada).

In data 11 Dicembre 2020 l’IFEL (Istituto per la finanza e l’economia locale) ha predisposto uno schema di regolamento per la disciplina del canone di occupazione del suolo pubblico e di esposizione pubblicitaria e del canone mercatale, al fine di agevolare il lavoro degli amministratori, che sono costretti a deliberare atti in tempi brevi.

Lo schema di regolamento ha ricevuto un aggiornamento il 25 Febbraio scorso.

Risulta possibile leggere le novità introdotte rispetto alla precedente versione e consultare il nuovo schema di regolamento sul sito della Fondazione IFEL.