Caso latte Trevalli, Codici: esposto in Procura per tutelare i consumatori

I numeri sono grandi, così come grande è la preoccupazione per i consumatori e questo è il motivo che ha spinto l’associazione Codici ad intervenire nell’inchiesta che coinvolge il gruppo Trevalli Cooperlat, una delle prime realtà italiane per la produzione di latte e formaggi.

Con un esposto l’associazione Codici punta a tutelare i consumatori alla luce del maxi-blitz disposto dalla Procura di Pesaro ed eseguito in alcune località delle Marche dall’Unità investigativa Centrale del Dipartimento dell’Ispettorato Centrale per il Controllo della Qualità e Repressione Frodi dei Prodotti Agroalimentari del Masaf (Icqrf) e dal Comando Carabinieri Nas di Ancona.

“Le notizie che stanno circolando in queste ore sono allarmanti – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – ed abbiamo deciso di intervenire con un esposto alla Procura per tutelare i consumatori. Parliamo di uno dei principali gruppi lattiero-caseari italiani e di un sequestro di 200 tonnellate tra latte e formaggi presso lo stabilimento di una delle società affiliate, insieme a circa 2,5 tonnellate di sostanze sofisticanti. Le accuse sono gravissime, l’ipotesi è quella di frode alimentare. È doveroso, quindi, fare piena chiarezza e, al tempo stesso, garantire la massima trasparenza, perché all’eventuale adulterazione del prodotto sarebbe legata la frode in commercio. Il Ministro Francesco Lollobrigida parla di una operazione importante, l’azienda respinge le accuse, i sindacati di categoria esprimono stupore. Di sicuro c’è il timore per la sicurezza alimentare. Seguiremo il caso per tutelare i consumatori”.

Come riportato nella nota diramata dal Masaf, i controlli sono scattati a seguito delle indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Pesaro a carico di 10 persone e 3 società, al fine di bloccare un complesso fenomeno di adulterazione e sofisticazione che serviva a coprire e correggere il cattivo stato di conservazione di prodotti destinati alla grande distribuzione. L’operazione ha impiegato complessivamente oltre 60 ufficiali di polizia giudiziaria, tra Carabinieri dei Nas e Ispettori dell’Icqrf.