Un protocollo per la legalità

E’ stato sottoscritto a Roma dalla ministra della Giustizia, Marta Cartabia, l’accordo quadro tra il Ministero della Giustizia, l’Associazione Nazionale Magistrati (ANM), il Consiglio Nazionale del Notariato (CNN) e il Consiglio Nazionale Forense (CNF), per promuovere attività di educazione e formazione alla legalità rivolte ai giovani.

Erano presenti al ministero della Giustizia per la firma dell’accordo: Giuseppe Santalucia, Presidente dell’ANM, Valentina Rubertelli, Presidente del CNN, e Maria Masi, Presidente del CNF.

L’obiettivo di diffondere una cultura della legalità sarà promosso attraverso una serie di iniziative congiunte, come l’organizzazione di momenti periodici di confronto e approfondimento rivolti a docenti e formatori, di attività educative in materia di legalità e giustizia per le nuove generazioni e di eventi formativi, convegni e corsi per gli operatori, per le figure educative in genere, per i genitori e tutti coloro che siano interessati. Con il mondo scolastico e con le università saranno sviluppati alcuni progetti educativi specifici.

“L’educazione alla legalità è una componente non secondaria della prevenzione. Ogni volta che mi capita di entrare in carcere, soprattutto nei minorili, netta è la percezione che sia mancato qualcosa in termini di educazione. Non a caso la nostra Costituzione vede il carcere come momento di rieducazione, andando a colmare qualcosa che non c’era prima”, ha sottolineato la ministra Marta Cartabia. “Il protocollo coinvolge il Ministero, l’Anm, il Notariato e il Cnf: è un momento di sinergia, di azione comune su un’ipotesi concreta. Questa firma anche simbolicamente avviene alla vigilia di giornate significative: tra qualche giorno ricorderemo i 30 anni della strage di Capaci. Sono momenti importanti che ci fanno riflettere su fin dove può arrivare una cultura dell’illegalità e dell’omertà. E sempre i testimoni di quel periodo ci ricordano che l’azione giudiziaria deve anche essere supportata da un’azione culturale, perché l’una senza l’altra non possono sconfiggere questo grande veleno”.

Il progetto nasce dall’esigenza, sempre più avvertita dagli operatori del diritto e dagli educatori, di fornire ai minori e ai giovani adulti di oggi gli strumenti per sentirsi cittadini attivi e partecipi, e non solo destinatari passivi di norme di comportamento decise da altri e imposte dall’alto. I giovani non hanno sempre consapevolezza delle responsabilità, civili e penali, e dei rischi che corrono con comportamenti illeciti, dei quali possono non avvertire il disvalore e la gravità. L’educazione alla legalità, dunque, intesa come educazione alla lealtà, alla convivenza civile e alla corresponsabilità consente di contribuire alla prevenzione di comportamenti che possono portare anche a conseguenze di natura penale. La comprensione e l’interiorizzazione dei valori espressi nelle norme, a partire dalla Costituzione, è la più efficace tra le forme di prevenzione dell’illegalità.

“Poche parole di ringraziamento alla Ministra e a tutto il suo staff, agli avvocati e ai notai che con noi stanno condividendo questa iniziativa. Le siamo grati e nelle sue parole ci riconosciamo interamente. L’impegno per la formazione sul terreno della legalità è una delle nostre linee di azione, lo è sempre stato e lo stiamo rafforzando. Un impegno in cui noi crediamo molto” – ha aggiunto il Presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia.

“Non c’è civiltà senza regole e non c’è  rispetto delle regole se non viene diffusa la cultura della legalità. Chi esercita una  pubblica funzione deve mettersi al servizio del Paese per contribuire allo sviluppo di una cittadinanza consapevole e partecipativa” – ha commentato Valentina Rubertelli, Presidente del Consiglio nazionale del notariato.

“Questo protocollo e i progetti che ne deriveranno – ha detto infine la Presidente del Consiglio nazionale forense, Maria Masi – sono un esempio concreto di sinergia tra operatori del diritto e conferisce all’avvocatura la possibilità di dare un contributo utile di “buone prassi”, maturate negli anni, a livello territoriale e nazionale, nel campo dell’educazione alla legalità, con iniziative formative rivolte agli studenti di ogni ordine e grado. In un periodo di incertezza e di grande sfiducia dei cittadini nei riguardi della giustizia, auspichiamo che un percorso congiunto tra ministero della Giustizia, avvocati, notai e magistrati per l’educazione alla legalità delle giovani generazioni, possa rappresentare un piccolo passo verso la promozione di una cultura dei diritti ma anche dei doveri”.