Il moscardino, il roditore che fa il nido sugli alberi

A volte, curiosando tra le piante di nocciolo, lampone e mora, può capitare di scorgere, nascosto nel fitto della vegetazione a meno di due metri di altezza, un nido tondeggiante e morbido, costruito con foglie, muschio, piccole radici e peli, grande quanto un fungo.



L'occupante, però, non è un uccello – come tanti potrebbero immaginare – ma il moscardino (Muscardinus avellanarius), un piccolo roditore dalle abitudini notturne, stretto parente del ghiro. Così chiamato per il lieve odore di muschio che emana, ha una lunghezza complessiva di circa 16 cm, compresi i 6 di coda e pesa tra 15 e 40 g. Il manto è giallo fulvo nella parte superiore e più chiaro in quella inferiore, le orecchie sono piccole e la coda molto folta, un carattere che lo distingue subito dai topi.

Grande arrampicatore, grazie alle dita munite di cuscinetti palmari e alla coda parzialmente prensile, è un vero buongustaio: durante le sue scorribande notturne mangia noci, ghiande e frutti succosi; il suo cibo preferito sono le nocciole, che apre e vuota con grande destrezza. Poco prima dell'alba ritorna al nido dove rimane a dormire per la maggior parte del giorno.

All'inizio dell'autunno, quando la temperatura comincia ad abbassarsi, il moscardino si ritira in qualche luogo appartato e, dopo aver accumulato abbondanti scorte di cibo, appronta un giaciglio sferico a livello del suolo entro il quale si raggomitola e si addormenta. Il letargo, più breve nelle regioni mediterranee, dura per tutto l'inverno, periodo in cui il piccolo roditore si limita a dormire e sopravvive grazie alle riserve accumulate nell'organismo durante l'autunno.

Gli accoppiamenti si concentrano nei mesi estivi: i moscardini, come gli altri ghiri, nel corso della loro vita (4-6 anni) possono figliare anche un paio di volte a stagione. I piccoli, ciechi fino a 15 giorni, in meno di due mesi sono già indipendenti e diventano maturi sessualmente a un anno di età. La specie vive un po' ovunque nei boschi di latifoglie, di solito alle quote più basse, ma può arrivare fino a 1500 metri di altitudine. In Italia si trova in tutte le regioni, tranne la Sardegna.

Nome: Muscardinus avellanarius (Linnaeus, 1758) – Classificazione: Phylum Chordata, Classe Mammalia, Ordine Rodentia, Famiglia Gliridae - Dimensioni: Fino a 16 cm (coda compresa) Alimentazione: Noci, ghiande, frutta e nocciole. Anche insetti e uova – Riproduzione: Accoppiamento estivo. I piccoli di solito 3-4, nascono dopo 22-24 giorni e sono nudi e ciechi -Areale: Tutta l'Italia esclusa la Sardegna. Gran parte dell'Europa tranne la penisola iberica, le parti settentrionali dell'Inghilterra e la penisola scandinava. è presente anche in Asia Minore.

Protezione: Ampiamente protetto. Figura infatti nell'allegato IV della Direttiva Habitat (92/43/CEE), e nell'appendice III della Convenzione di Berna (1979), relativa alla conservazione della flora e della fauna europea e dei loro habitat naturali. È anche presente nella Lista Rossa dell'IUCN, ma non è considerato gravemente minacciato.



di Francesco Tomasinelli

Fonte: RIVISTANATURA.COM