Diritti digitali e collettivi al centro del forum organizzato da RCI

Si è svolto nel pomeriggio di giovedì 4 dicembre il forum avanzato “Diritti digitali e collettivi: la nuova frontiera della tutela tra Gdpr e Codice del Consumo”, organizzato da Rete Consumatori Italia. Un’iniziativa che ha registrato gli interventi di importanti e qualificati relatori, che hanno approfondito un argomento particolarmente delicato ed un settore in continua e rapida evoluzione. 

“La tutela della privacy non costituisce soltanto un presidio individuale, ma un ambito strategico di protezione collettiva, nel quale le associazioni sono chiamate a svolgere un ruolo avanzato e sempre più incisivo – ha esordito Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici aprendo i lavori –. La protezione dei dati personali, quale diritto fondamentale riconosciuto dall’ordinamento europeo e nazionale, rappresenta oggi uno dei principali strumenti per riequilibrare rapporti segnati da profonde asimmetrie informative, contrastare pratiche scorrette e prevenire trattamenti illeciti che si manifestano in forma seriale e diffusiva. Il modello delineato dal GDPR, improntato alla responsabilizzazione, alla sicurezza, alla trasparenza e alla valutazione preventiva del rischio, fornisce agli organismi di tutela un quadro normativo che consente interventi strutturati, coordinati e orientati all’interesse collettivo. Emergono diverse aree di criticità che oggi impattano sui diritti dei consumatori. Pensiamo alla gestione dei data breach e delle violazioni sistemiche della sicurezza, con particolare attenzione alle modalità di intervento collettivo in presenza di rischi diffusi, alle informative scorrette o ingannevoli, terreno sul quale le associazioni possono esercitare una significativa funzione di riequilibrio e prevenzione, ed alle prassi di profilazione commerciale non conformi, che richiedono un approccio integrato tra approfondimento tecnico e capacità di azione coordinata. Come non pensare, poi, ai rapporti con il Garante Privacy, alla luce degli strumenti di segnalazione qualificata e delle opportunità previste dall’art. 80 GDPR, alla violazione della privacy delle PA come danno erariale e, infine, alle nuove opportunità offerte dalle azioni inibitorie e delle class action, essenziali per contrastare condotte lesive ripetute o strutturali. L’auspicio è che il forum che abbiamo organizzato sia un’occasione di consolidamento della nostra capacità di agire in modo coordinato, autorevole e incisivo, nella convinzione che la tutela della privacy rappresenti uno dei parametri più avanzati della civiltà giuridica contemporanea”.

Dichiarazioni dei relatori

Gabriele Veltri, avvocato di Codici: “L’avvento di tecnologie sempre più pervasive, dall’intelligenza artificiale alle piattaforme di e-commerce, ridefinisce quotidianamente relazioni, mercati e comportamenti. In uno scenario tanto dinamico ed imprevedibile, la normativa europea sulla privacy (GDPR) e il Codice del Consumo rappresentano strumenti essenziali, ma nel contempo meritevoli di una lettura pragmatica al fine di garantire tutele efficaci che possano trascendere il profilo individuale ed approdare a garanzie collettive. Professionisti, accademici e rappresentanti delle istituzioni si confrontano sulla possibilità di estendere gli strumenti propri della tutela consumeristica alla protezione dei dati personali avanti l’Autorità garante e quella giudiziaria. In particolare, si discute della configurabilità di azioni rappresentative a tutela degli interessi collettivi dei consumatori digitali promosse da enti qualificati per far valere violazioni della normativa dettata in materia di privacy e data protection”.

Guido Scorza, Componente del Collegio del Garante della Privacy: “La questione al centro della discussione è fondamentale. Non mi viene in mente nessuna dimensione della vita dell’uomo e della società nella quale la tutela collettiva sia più preziosa che a proposito delle cose della privacy. Quello alla protezione dei diritti personali è un diritto fragile, debole, gentile, meno conosciuto di quanto meriterebbe e sottovalutato. In un contesto del genere, il singolo difficilmente è in condizione di prendersi cura della propria privacy quanto sarebbe necessario. La tutela collettiva, quindi, può fare la differenza. La nuova disciplina europea sulla privacy, già sotto i riflettori a Bruxelles nell’ambito di un processo di sua riforma, ha indicato sin dall’inizio questa strada, quella della tutela collettiva, come percorribile, importante, da battere. Nulla osti già oggi a una più intensa e frequente azione di tutela collettiva almeno davanti alla nostra Autorità, a cui chiunque può indirizzare segnalazioni, richiedere interventi, anche in via d’urgenza. Ci sono ampi margini per lavorare insieme con le associazioni a tutela dei consumatori, collaborare, confrontarci e rendere sempre più forte ed effettivo il nostro diritto alla protezione dei dati personali. Un diritto a scelte libere e autodeterminate in tutte le dimensioni della vita degli utenti e dei consumatori”.

Alberto Gusmeroli, Presidente della Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati: “Il tema della privacy e della tutela dei consumatori è importantissimo nel mondo dei social e dell’interconnessione digitale. Il lavoro e l’impegno delle associazioni dei consumatori sarà sempre più importante. Nell’indagine conoscitiva sull’IA svolta dalla mia Commissione è emerso che circa il 50% degli italiani tra 16 e 74 anni non hanno alcuna dimestichezza con computer e sistemi digitali con rischi di esclusione sociale e tutela. Per questo sarà strategica l’attività delle associazioni dei consumatori. La politica dovrà sempre più legiferare ascoltando le associazioni visto la loro attenzione e vicinanza ad un mondo che ci riguarda tutti perché tutti noi siamo consumatori”.

Andrea Sirotti Gaudenzi, avvocato e docente universitario: “Negli ultimi anni il mondo digitale ha conosciuto trasformazioni strutturali che hanno imposto la ridefinizione degli strumenti a tutela dei diritti dei consumatori. Il fenomeno della convergenza tra tecnologie e l’affermazione della economia dei dati, accompagnati dalla diffusione delle piattaforme digitali e dal proliferare di dinamiche transfrontaliere, hanno reso sempre più evidente l’insufficienza dei modelli tradizionali di tutela, sia nella protezione dei dati personali, sia nella salvaguardia dei diritti dei consumatori. In questo scenario si è progressivamente affermata una nuova ‘architettura’ dell’ordinamento, fondata sulla combinazione di norme sostanziali e strumenti processuali presenti in plurime disposizioni del Legislatore dell'Unione europeo (dal GDPR al Digital Services Act, dall’AI Act al Data Act), i cui obiettivi sono quelli di permettere l’affermazione di una tecnologia antropocentrica, di superare le asimmetrie informative e di far fronte all’opacità di percorsi algoritmici in grado di compromettere i diritti degli utenti”.

Cinthia Pinotti, avvocato e Presidente Aggiunto Onorario della Corte dei conti: “Il trattamento dei dati personali da parte delle pubbliche amministrazioni per finalità di interesse pubblico è sempre più diffuso per vari motivi (repressione dei crimini, tutela della salute, fornitura di servizi etc.). Esso, se pur lecito, dovrebbe avvenire nel pieno rispetto delle norme europee e nazionali che tuttavia non appaiono del tutto chiare. Sta di fatto che in numerose occasioni il Garante ha emesso provvedimenti sanzionatori di cui le amministrazioni sono state chiamate a rispondere attraverso condanne al pagamento di somme di denaro che sono a tutti gli effetti risorse pubbliche, che provengono dai contribuenti sottratte ad altri fini. Sono, quindi, di grande interesse alcune pronunce che hanno qualificato la sanzione irrogata dal Garante come danno erariale di cui possono essere chiamati a rispondere personalmente innanzi alla Corte dei conti i titolari e responsabili del trattamento dei dati. Le pronunce in questione potrebbero contribuire a sensibilizzare coloro che sono responsabili del trattamento dei dati personali e a far chiarezza su norme di complessa applicazione”.

 

La diretta streaming del Forum è disponibile sul canale YouTube di Codici: https://www.youtube.com/watch?v=W7kdueN_Ytc.

 

Rete Consumatori Italia è un’alleanza nata a maggio del 2015 che coinvolge le associazioni dei consumatori Adusbef, Assoutenti, Casa del Consumatore, Codici, Confconsumatori, iConsumatori e Lega Consumatori.