Codici: errore clamoroso dell’Antitrust con la multa ad Apple
L’associazione Codici esprime profonda preoccupazione e disappunto per la sanzione inflitta dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato alle società Apple Inc., Apple Distribution International Ltd e Apple Italia Srl.
Una multa di 98.635.416,67 euro decisa dall’Agcm per abuso di posizione dominante. Secondo l’Antitrust, Apple ha violato l’articolo 102 del TFUE per quanto riguarda il mercato della fornitura agli sviluppatori di piattaforme per la distribuzione online di app per utenti del sistema operativo iOS. In tale mercato, stando sempre a quanto comunicato dall’Autorità, Apple è in posizione di assoluta dominanza tramite il suo App Store.
“La decisione dell’Agcm rischia di tradursi in un errore sostanziale con effetti negativi sui diritti degli utenti – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, agevolando indirettamente pratiche di profilazione massiva dei dati personali che finora sono state promosse da grandi operatori come Google e Meta. L’Autorità, nel criticare Apple per la duplicazione delle richieste di consenso necessarie agli sviluppatori terzi, non coglie l’aspetto centrale della protezione dei consumatori nel contesto digitale: la trasparenza reale e la libertà di scelta sull’uso dei propri dati personali. La sua analisi, concentrata principalmente sugli effetti concorrenziali della policy ATT, rischia di vanificare le difese nei confronti di pratiche ben più invasive e diffuse, come quelle messe in atto da motori di ricerca e piattaforme social, che attraverso sistemi di tracciamento e collegamento dei servizi raccolgono e incrociano profili comportamentali degli utenti senza che vi sia piena consapevolezza e controllo da parte loro. A nostro avviso, l’Antitrust non dovrebbe limitarsi a valutazioni di concorrenza economica, ma affrontare pienamente le interferenze sistematiche nella sfera privata degli utenti digitali. Le autorità devono garantire che ogni forma di consenso al trattamento dei dati sia veramente informata, specifica, libera e non strumentale a favorire gli interessi commerciali delle grandi piattaforme tecnologiche”.



