Con un esposto alla Procura, l’associazione Codici interviene sull’ennesimo caso che rilancia il tema criminalità nella capitale, pronta a fare la sua parte in Tribunale.
Garante della protezione dei dati personali e Agenzia per la cybersicurezza nazionale insieme per garantire diritti dei cittadini e tutela della sicurezza nazionale nello spazio cibernetico.
Quasi due ragazzi su tre si sono iscritti a un social network prima dell’età consentita dalla piattaforma, pur sapendo che non avrebbero potuto.
Il Consiglio dei ministri, nella seduta di venerdì 21 gennaio 2022, ha deliberato il testo definitivo del 5° Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva, adottato dall’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza il 21 maggio 2021.
Un maxi blitz che conferma la gravità della situazione e la necessità di interventi forti e concreti da parte delle istituzioni.
Con il messaggio 13 gennaio 2022, n. 171 l'Inps comunica che il genitore che esercita la responsabilità genitoriale può registrare direttamente online una delega a proprio nome, per l'esercizio dei diritti del figlio minore, senza la necessità di recarsi presso uno sportello Inps.
La separazione, la disputa legale ed un rapporto che rischia di andare in frantumi.
È la difficilissima e delicata situazione che sta vivendo un padre separato di Olbia, storia ripresa da alcuni organi di informazione sulla quale l’associazione Codici interviene per sottolineare le storture di una giustizia che dimostra spesso gravi lacune.
“Da quasi un anno questo papà non vede il figlio – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, un bambino di cinque anni, età in cui la presenza dei genitori è fondamentale per la crescita. Come spesso capita in questi casi, la separazione è finita in Tribunale, dove si è aperta una vicenda travagliata e complicata. Il legale della donna ha fatto ricusare il giudice, quelli dell’uomo hanno presentato ricorso in Procura e ora si è arrivati ad una Ctu, in quanto da una serie di relazioni dei Servizi Sociali di Olbia sarebbe emerso che il bambino avrebbe riferito che la mamma non vuole che veda il papà. Lasciamo agli esperti il compito di appurare quanto accaduto, dal canto nostro ci preme evidenziare che questo non è un caso isolato. Questa vicenda, così triste e dolorosa, conferma il trattamento riservato ai padri separati nei Tribunali. Come se non bastasse lo strazio di non poter stare con i propri figli, i papà devono fare i conti anche con i tempi esasperanti ed i pregiudizi. Ci auguriamo che la vicenda di Olbia trovi una conclusione positiva, per tutti, e auspichiamo un cambio di rotta da parte dei giudici per riequilibrare il rapporto tra i genitori, che dalle sentenze emerge praticamente a senso unico”.
Da anni l’associazione Codici porta avanti un’attività di assistenza rivolta ai padri separati. Attivo su tutto il territorio nazionale, lo Sportello Voglio Papà è raggiungibile al numero 06.55.71.996 oppure all’indirizzo e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
L’importanza di denunciare trova ancora una volta conferma nell’arresto eseguito dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Eur, su delega della Procura di Repubblica di Roma – Direzione Distrettuale Antimafia, di un 65enne di Pomezia. L’uomo è accusato di usura ed estorsione con l’aggravante del metodo mafioso ed è in carcere, mentre la vittima ha visto finire il proprio incubo.