Inchiesta ponte Morandi, Codici: ci costituiremo parte civile per contribuire a far emergere la verità

Accuse pesantissime, che riaprono la ferita, mai rimarginata, della tragedia del ponte Morandi.

L'associazione Codici interviene sulle misure cautelari eseguite questa mattina dalla Guardia di Finanza nei confronti di ex vertici ed attuali manager di Autostrade per l'Italia per attentato alla sicurezza dei trasporti e frode in pubbliche forniture, annunciando la sua prossima iniziativa.

"Il ricordo del crollo del ponte Morandi resterà indelebile nella mente di tutti noi – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – e quanto successo questa mattina lo rende ancora più terribile. Se dovessero essere confermate le accuse ipotizzate, saremmo di fronte ad un fatto di una gravità inaudita. Come sempre confidiamo nel lavoro della magistratura, che siamo pronti a sostenere per contribuire a far emergere la verità".

"Ci costituiremo parte civile – aggiunge Carmine Laurenzano, avvocato di Codici – siamo pronti a dare il nostro contributo affinché venga fatta piena luce sulla vicenda. L'inchiesta condotta dalla Procura di Genova prende le mosse da alcuni documenti acquisti durante l'indagine sul crollo del ponte Morandi, da cui emergerebbe una consapevolezza della situazione di pericolo dell'infrastruttura, nello specifico dovuta allo stato difettoso delle barriere fonoassorbenti, con il rischio cedimento nelle giornate di forte vento. Non si tratterebbe solo del ponte Morandi, ma dell'intera rete autostradale, cosa che rende ancora più grave la situazione. È doveroso fare chiarezza e giustizia, è il minimo per le vittime di quella tragedia che ha scosso l'intero Paese".