Se ricevi la chiamata di un presunto operatore della Polizia di Stato che ti informa di un attacco hacker al tuo conto corrente, si tratta di una truffa. A lanciare l'allarme è la Polizia Postale.
Le indagini svolte dai Centri Operativi per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale hanno permesso di ricostruire le modalità dell'ennesima tipologia di truffa realizzata da impostori che si spacciano per dipendenti di Banche, di Poste Italiane o anche per agenti della Polizia Postale.
Il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale di Roma ha arrestato otto persone in esecuzione di una ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal G.I.P. di Roma per truffa aggravata, riciclaggio e sostituzione di persona.
Cerchi una casa o una stanza in affitto, trovi una truffa.
Truffa da 12.000 euro ai danni di una società sportiva del nord Italia.
Una variante del noto phishing è la truffa che si avvale dell’utilizzo del QR Code, un codice a barre molto diffuso che può essere letto facilmente da qualsiasi smartphone dotato di fotocamera.
Una signora cinquantenne, parmense, riceve un messaggio di testo e viene contattata telefonicamente da sedicenti “operatori di poste italiane” che dichiarano che ci sono movimenti sospetti sul conto.
Il crescente utilizzo di internet per la compravendita di beni tra privati ha favorito l’aumento delle truffe non solo ai danni dell’acquirente, che può ricevere un prodotto differente da quello acquistato, oppure non riceverlo affatto, ma spesso anche ai danni del venditore.